L’incanto dell’Eje Cafetero in Colombia
Arriviamo a Pereira dopo un fantastico tour nell’Amazzonia colombiana. L’aereoporto che ci accoglie è decisamente vecchio e bruttino ma proprio accanto sta nascendo il nuovissimo terminal, anche questo un segnale del fervore positivo che sta investendo tutta la Colombia.
Passiamo la serata nella via più alla moda e viva di Pereira, la Circunvalar, ma è Lunedì e i locali sono praticamente vuoti. Pereira è una città abbastanza moderna, certo non piccola considerando che ha circa mezzo milione di abitanti, ma è circondata da vallate verdi e paesaggi mozzafiato. Assieme ad Armenia è la porta d’accesso al meraviglioso Eje Cafetero, l’area andina patrimonio mondiale dell’Unesco dove viene prodotto uno dei migliori caffè del mondo.
Prima di partire dall’Italia mi ero imbattuto casualmente, su altro blog di viaggi, sul nome di un certo Luca, italiano di Como che vive a Pereira e organizza tour turistici. Contattato con molta facilità, prima via mail e poi via whatsapp, Luca Nava si è rivelato decisamente la persona giusta per visitare questo paesaggio incantato. Assieme a lui prima di partire avevamo costruito un tour di due giorni e tutto quel che ci era stato proposto è stato atteso alla perfezione. Il tour con Luca, e il fidato autista Stiven altro ragazzo d’oro, è assolutamente privato e personalizzato, il fatto che lui sia italiano aiuta certamente a capire meglio tutto quel che ti viene spiegato. Tra l’altro si vede che adora questo paese e riesce a trasmettere sia l’amore per questa terra che per il lavoro che svolge.
La mattina seguente partiamo quindi per il nostro tour che non può non cominciare dalla Valle de Cocora. Già il viaggio da Pereira è piacevole, appena lasciata la città ci si trova immersi tra colline verdi e paesaggi meravigliosi ma quando si arriva alla Valle de Cocora ti si ferma quasi il cuore per la meraviglia del contesto.
Alte palme da cera dritte ed eleganti fanno da ornamento a prati verdi a perdita d’occhio. Mandrie di vacche e pecore, assieme alla presenza dei cavalli che portano in alto i turisti un po’ più pigri, disegnano un quadro veramente incantato. Queste palme uniche, albero nazionale della Colombia, arrivano ad un’altezza di 60 metri e sono purtroppo in via d’estinzione. Negli anni sono state tagliate sia per far spazio alle mandrie che pascolavano che per permettere la coltivazione di avocado e il loro numero oggi è drasticamente diminuito.
Con una piacevolissima passeggiata di circa un’ora si arriva a una sorta di belvedere da cui si gode di un paesaggio mozzafiato su tutta la valle. Anche grazie al profumo di natura che pervade tutta l’area la sensazione è di pace assoluta.
Terminata la passeggiata in questa sorta di giardino dell’Eden il tour non può che proseguire verso uno dei paesini più visitati della zona: Salento ! Tutti questi paesini sono relativamente giovani e troverete i nomi più disparati (Filandia, Genova , Umbria, La Siria, Montenegro, La Albania, e via dicendo, compresa la stessa Armenia, che un paesino certo non è).
Salento, per quanto la si possa classificare come la cittadina più turistica della zona, è comunque un incanto. Le case colorate e la vivacità della cittadina, coi suoi negozi di souvenir ed i locali bellissimi, rendono unico questo paesello, la cui vita gravita tutta intorno alla piazza centrale (caratteristica comune praticamente a tutti i paesini della zona).
In fondo alla stradina principale che dalla piazza sale verso la collina troverete una scalinata che porta ad un belvedere spettacolare.
Singolare il fatto che a questa scalinata abbiano voluto abbinare alcune stazioni della Via Crucis! In effetti avrete circa 300 scalini da salire ma la passeggiata è fattibile e viene ricompensata dalla vista che si gode dal Mirador in cima.
Ma la giornata non termina certo qui, il buon Luca ci ha organizzato uno spettacolare tour privato del caffé alla finca El Ocaso. Già arrivarci è un’emozione lungo una strada prevalentemente sterrata che si sviluppa tra piantagioni di mango, avocado, caffè e banani…ovviamente anche qui il verde è il colore dominante.
La finca Ocaso è un’altra oasi di pace. Arles, uno dei cafeteros della finca, si mette a disposizione e ci spiega tutti i passaggi della coltivazione e del procedimento di raccolta, essiccazione e tostatura del caffè. Il tour è coinvolgente perchè Arles te lo fa vivere in prima persona.
Dopo averti spiegato come si pianta il caffè ti fa indossare un cesto di vimini e ti chiede di raccogliere il caffè nella ampia piantagione: esperienza unica e magica che ti fa anche capire la fatica e le difficoltà dei tanti raccoglitori che ogni anno, qui in due raccolte distinte nell’arco dell’anno, vengono a lavorare per la stagione della raccolta.
In realtà non è ancora stagione e i frutti rossi sono pochi, raccogliamo quel che possiamo ed in effetti le nostre ceste sono quasi vuote. Si passa quindi ad una spiegazione e dimostrazione dettagliata delle varie procedure che porteranno ad avere uno dei migliori caffè del mondo. Per altro scopriamo che quando si viene in Colombia ben difficilmente si beve in realtà il miglior caffè del mondo. Tutti i raccolti vengono venduti alla Federación Nacional de Cafeteros de Colombia che esporta tutto il caffè di prima qualità col famoso marchio Juan Valdes lasciando nel paese quello di seconda qualità (comunque buonissimo). E’ quindi un privilegio assaporare, e qui veramente te lo fanno degustare (rigorosamente senza zucchero), il caffè colombiano di prima qualità in una delle varie finche produttrici di caffè. E meglio non potrebbe terminare questo tour della finca godendosi un caffè primordiale con una vista mozzafiato sulle vallate ricoperte di piantagioni così pregiate.
Passiamo la notte a Filandia, altro gioiello della zona, molto simile a Salento ma molto meno frequentata e per questo, forse, ancora più pura.
La mattina seguente godiamo della vista del paesino e delle valli circostanti dal mirador appena fuori dal paese. Questa struttura interamente in legno appena fuori Filandia è costituita da una sorta di grande e ampia scala a chiocciola che permette a ogni suo piano una veduta differente e orientata delle vallate che contornano il paese.
Ma il pezzo forte della giornata è il giro per i paesini e le vallate a bordo di una Willys originale. Le Willys sono le classiche Jeep modello M-38 usate dagli americani nella seconda guerra mondiale e rivendute proprio in Colombia una volta terminato il conflitto. Se ne vedono tantissime in giro ed oltre a portare turisti sono usate dalla popolazione locale per i trasporti più disparati, in primis per il trasporto del caffè e della frutta.
Il giro, attraverso inerpicate spettacolari, sale fino al paesino di Buenavista, arroccato e particolare anche per una suggestiva teleferica….mai entrata in funzione. Ma ancora piantonata da un soldato che probabilmente controlla solo che non venga vandalizzata. Il paesino è bellino anche se onestamente ha qualcosa in meno degli altri più conosciuti.
Giungiamo quindi per pranzo a un altro gioiello della zona, Pijao. La cittadina ha la forma caratteristica degli altri paesini, dominata da una piazza centrale e dalla sua immancabile chiesa. Il paese è anche famoso per essere stato oggetto di numerosi assalti da parte delle Farc fino alla prima decade del 2000. Il popolo va fiero della resistenza sostenuta e i nomi dei combattenti sono riportati in vari punti della città.
Pranziamo in un mercato alimentare che ha al suo interno alcuni ristorantini che cucinano a vista. In effetti chiamarli ristoranti fa un po’ sorridere perchè si ha più l’impressione di essere ospiti a casa di qualcuno. C’è solo una cuoca che fa tutto e i tavolini sono pochissimi. Il quadro è sicuramente caratteristico, la cucina ottima e il prezzo irrisorio.
Sia all’andata che al ritorno siamo spesso affiancati dal Rio Quindio, elegante, spettacolare e rilassante allo stesso tempo.
Dopo l’Amazzonia anche l’esperienza dell’Eje Cafetero è stata intensa ed emozionante. Anche qui la Colombia da l’impressione di essere nel momento di massimo splendore. La gente locale, tutta, è accogliente e sorridente e da l’impressione di volersi togliere a tutti i costi di dosso quella patina di paese legato al narcotraffico e alla guerriglia…e onestamente ci riesce perfettamente. Mai sentito così bene e al sicuro come in questo viaggio.
Che dire per concludere ? Mi viene solo da citare e trasformare il titolo del film, in parte incompiuto, di Eisenstein del 1931 Que Viva Mexico: QUE VIVA COLOMBIA !!!
Informazioni Pratiche:
Trasferimenti: Volo Air Europa Milano/Bogotà (via Madrid) € 470 – Voli interni con Latam e Viva Colombia
Hotel: Pereira: Hotel Zi One (Ottimo) – Filandia: Hosteria de Mi Pueblo (Buono)
Guida: Luca Nava: +57 300 7002224 – luca75n@gmail.com